La parola d'ordine, per la coscienza odierna, è scappare. Una fuga che non è dolce e spensierata evasione, ma paradossalmente una più pesante e penosa consapevolezza..
COME LA MAREA
Cerco qua e là un insano sfogo
Che mi tramortisca
Come una letale dose di morfina,
Un attacco che mi annichilisca
Come la marea che con i suoi
Frangenti scaglia contro
Gli aguzzi e ruvidi scogli
Affacciati sugli abissi.
venerdì 27 novembre 2009
lunedì 23 novembre 2009
Per colei che mi generò..
A TE, MADRE
A te, che soffristi le doglie
Portandomi in grembo
Per nove mesi..
A te, che mi donasti la vita..
A te, che piangesti di gioia
Al momento del mio concepimento..
A te, che mi rivolgesti amorosamente
Le prime parole..
A te, che mi allattasti
Al tuo generoso seno..
A te, che mi crescesti con tanta premura..
A te, che mi guidasti nei principi
Del mio avverso sentiero..
A te, che mi trasmettesti giorno per giorno
Il tuo vitale calore materno..
A te, che sempre mi amasti
E mi ami ancora..
A te, madre, offro
Queste mie riconoscenti parole.
A te, che soffristi le doglie
Portandomi in grembo
Per nove mesi..
A te, che mi donasti la vita..
A te, che piangesti di gioia
Al momento del mio concepimento..
A te, che mi rivolgesti amorosamente
Le prime parole..
A te, che mi allattasti
Al tuo generoso seno..
A te, che mi crescesti con tanta premura..
A te, che mi guidasti nei principi
Del mio avverso sentiero..
A te, che mi trasmettesti giorno per giorno
Il tuo vitale calore materno..
A te, che sempre mi amasti
E mi ami ancora..
A te, madre, offro
Queste mie riconoscenti parole.
lunedì 16 novembre 2009
Sentirsi soffocare..
E mi assicuro disperato.. la disperazione mi assicura..
ANGINA PECTORIS
La mancanza di ossigeno
Si fa sentire
Negli ansanti momenti
Di strenua lotta.
E alla mente riluttante
Nessun caldo pensiero sovviene.
Il gelido fuoco del tormento
La pervade tutta.
Nemmeno il ricordo
Dei teneri abbracci
Può scuoterne l'irretitudine.
E mi assicuro disperato
Di non cadere a precipizio
Nell'ancestrale baratro
Dei violenti impulsi
Prefiguranti la morte.
ANGINA PECTORIS
La mancanza di ossigeno
Si fa sentire
Negli ansanti momenti
Di strenua lotta.
E alla mente riluttante
Nessun caldo pensiero sovviene.
Il gelido fuoco del tormento
La pervade tutta.
Nemmeno il ricordo
Dei teneri abbracci
Può scuoterne l'irretitudine.
E mi assicuro disperato
Di non cadere a precipizio
Nell'ancestrale baratro
Dei violenti impulsi
Prefiguranti la morte.
venerdì 6 novembre 2009
Le mie più angoscianti ed angosciose ore..
Quando si cade immobili, è ancora più difficile rialzarsi..
CADUTA IMMOBILE
Nessun pur flebile sussurro
Odo venirmi incontro
Per salvarmi
Fuori dai momenti
Di nera ossessione.
E nessuna via di fuga
Intravedo irrigidendomi
E cadendo ripetutamente
Immobile
Con l'impietoso trascorrere
Delle ore.
Vorrei gridare,
Ma dall'interno stremato
Non escono che
Impotenti spasmi..
Parole spezzate
Che rivelano la mia afasia.
CADUTA IMMOBILE
Nessun pur flebile sussurro
Odo venirmi incontro
Per salvarmi
Fuori dai momenti
Di nera ossessione.
E nessuna via di fuga
Intravedo irrigidendomi
E cadendo ripetutamente
Immobile
Con l'impietoso trascorrere
Delle ore.
Vorrei gridare,
Ma dall'interno stremato
Non escono che
Impotenti spasmi..
Parole spezzate
Che rivelano la mia afasia.
martedì 3 novembre 2009
ANATHEMA - "INNER SILENCE"
When the silence beckons
And the day draws to a close
When the light of your life sighs
And love dies in your eyes..
Only then will I realise
What you mean to me.
And the day draws to a close
When the light of your life sighs
And love dies in your eyes..
Only then will I realise
What you mean to me.
venerdì 2 ottobre 2009
DALL' "AMLETO" DI WILLIAM SHAKESPEARE: DISCORSO DI POLONIO A LAERTE
Non fare giungere alla lingua i pensieri che hai in testa, e bada di non mettere in atto quelli più squilibrati. Sii familiare con gli altri ma senza cadere nella volgarità. Gli amici di provata fiducia tienili attaccati alla tua anima con vincoli d'acciaio, ma non sciuparti la mano a furia di stringerla a ogni compagno implume che incontri. Evita le liti, ma se ti capita di esservi coinvolto, fa' in modo che sia il tuo avversario a preoccuparsi di te. Offri il tuo orecchio a tutti, ma a pochi la tua voce. Ascolta il parere degli altri ma il tuo non esprimerlo con troppa facilità. Indossa abiti che abbiano un prezzo adeguato alla tua borsa, ma non stravaganti; abiti ricchi ma di sobria eleganza. Perchè molto spesso il vestito rivela l'uomo. In Francia sappilo le persone di un certo rango stanno molto attente a questo genere di cose. Non prestare soldi e non fare debiti, perchè ciò che si da in prestito spesso si perde assieme all'amico e i debiti fanno smarrire il senso della parsimonia. E soprattutto sii sincero con te stesso, e, come la notte segue il giorno, ne seguirà che non potrai essere falso con nessuno. Addio. La mia benedizione faccia maturare in te questi consigli.
martedì 29 settembre 2009
QUIETE
Un sorso di gin
E l'orizzonte del mare
Con una barca in lontananza..
Un piangente jazz in sottofondo..
Branchi di pesci
Che balzano fuori dall'acqua..
Questo è il mio
Intimo momento
Che sento di poter
Preservare dallo sciacallaggio altrui..
L'inconsistenza del suo trapasso
Non turba i miei
Caldi pensieri..
Mentre altrove regna
Il caos incontrastato
Io mi ritaglio una nicchia di quiete.
Lo spazio illusorio dell'immaginazione
Accompagna il mio fervido
Senso di pace.
Un sorso di gin
E l'orizzonte del mare
Con una barca in lontananza..
Un piangente jazz in sottofondo..
Branchi di pesci
Che balzano fuori dall'acqua..
Questo è il mio
Intimo momento
Che sento di poter
Preservare dallo sciacallaggio altrui..
L'inconsistenza del suo trapasso
Non turba i miei
Caldi pensieri..
Mentre altrove regna
Il caos incontrastato
Io mi ritaglio una nicchia di quiete.
Lo spazio illusorio dell'immaginazione
Accompagna il mio fervido
Senso di pace.
lunedì 28 settembre 2009
PERFIDIA
Taglia le mie vene congelate
E scruta il sangue che non c'è
Non è questa la parte migliore di me
Ti accorgi nelle tue vittorie bramate.
Scendevi per il sentiero silente
Con qualche vago pensiero nella mente
Dalla vita alla morte il passo è breve
Te ne accorgevi sì, portando la tua croce greve.
Sotto un cielo cosparso di cenere
Cercasti di invocare il mio perdono
E capisti che non vi era nulla su cui premere.
Mi insegnasti a reprimere le mie generose emozioni
La mia disgrazia per te era il più gran dono
Mi tirasti nel baratro delle tue oscure ossessioni.
Taglia le mie vene congelate
E scruta il sangue che non c'è
Non è questa la parte migliore di me
Ti accorgi nelle tue vittorie bramate.
Scendevi per il sentiero silente
Con qualche vago pensiero nella mente
Dalla vita alla morte il passo è breve
Te ne accorgevi sì, portando la tua croce greve.
Sotto un cielo cosparso di cenere
Cercasti di invocare il mio perdono
E capisti che non vi era nulla su cui premere.
Mi insegnasti a reprimere le mie generose emozioni
La mia disgrazia per te era il più gran dono
Mi tirasti nel baratro delle tue oscure ossessioni.
VERITÀ UMANA
Seguendo l'alta marea
Delle mie emozioni
Scopro nel pieno d'esse
La mia insostituibile ed esclusiva
Verità umana..
Verità d'assenza e d'egoismo
Che si culla sulle timide note
Della solitudine.
Una verità amara
Che si rivela lentamente
A prezzo dell'irreparabile perdita
Dei pezzi del puzzle
Che forma il mio cammino di vita
E di cui subisce ineluttabilmente
L'infausta distruzione.
Alle volte l'amore fa capolino
In questa ruota priva di ingranaggi
Per lasciarvi la sua scia
Di sconfitta e rassegnazione.
Questa è la mia verità..
Una verità umana
Che si tempra a forza
Di deludenti corsi
Di irrequiete rievocazioni
Seguendo l'alta marea
Delle mie emozioni
Scopro nel pieno d'esse
La mia insostituibile ed esclusiva
Verità umana..
Verità d'assenza e d'egoismo
Che si culla sulle timide note
Della solitudine.
Una verità amara
Che si rivela lentamente
A prezzo dell'irreparabile perdita
Dei pezzi del puzzle
Che forma il mio cammino di vita
E di cui subisce ineluttabilmente
L'infausta distruzione.
Alle volte l'amore fa capolino
In questa ruota priva di ingranaggi
Per lasciarvi la sua scia
Di sconfitta e rassegnazione.
Questa è la mia verità..
Una verità umana
Che si tempra a forza
Di deludenti corsi
Di irrequiete rievocazioni
SVEGLIARSI AL MATTINO
Svegliarsi al mattino
E lasciarsi avvolgere
Dai raggi del sole.
Nient'altro poteva
Rendermi di nuovo vivo.
Abbracciato
Da fulgente amistà
Mi riaffioravano
Dolci ricordi passati.
Ti legavo al mio cuore.
La tua innocenza
Allietava il mio animo.
Montagne di luce.
I tuoi semplici sorrisi
Mi procuravano gioia.
Abbondanti vigneti.
Svegliarsi al mattino
E lasciarsi avvolgere
Dai raggi del sole.
Nient'altro poteva
Rendermi di nuovo vivo.
Abbracciato
Da fulgente amistà
Mi riaffioravano
Dolci ricordi passati.
Ti legavo al mio cuore.
La tua innocenza
Allietava il mio animo.
Montagne di luce.
I tuoi semplici sorrisi
Mi procuravano gioia.
Abbondanti vigneti.
giovedì 20 agosto 2009
Mesta inquietudine..
Il vago ricordo di qualcosa può procurarci un senso di mesta inquietudine..
SENZA TITOLO
Sei l'aspetto soave
Della mia triste venuta.
Conversazione inquieta.
SENZA TITOLO
Sei l'aspetto soave
Della mia triste venuta.
Conversazione inquieta.
domenica 16 agosto 2009
Amare illusioni..
Il tempo impietoso delle nostre anime in pena fa cadere ogni edulcorata illusione..
SENZA TITOLO
Elevatore dell'anima
Si inchina dinanzi al tuo ego
Sentendosi grato.
Ci muoviamo sinuosi
All'ombra dei salici.
Decisi a non guardarci
Per non soffrire.
Mai trovavo
Parole di conforto
Per la tua anima.
Cercasti di indicarmi la strada
In questi sentieri senza traccia.
Volto cosparso di lacrime.
Mi implorasti sprezzantemente
Di riunirmi a te.
Amare illusioni cadono.
SENZA TITOLO
Elevatore dell'anima
Si inchina dinanzi al tuo ego
Sentendosi grato.
Ci muoviamo sinuosi
All'ombra dei salici.
Decisi a non guardarci
Per non soffrire.
Mai trovavo
Parole di conforto
Per la tua anima.
Cercasti di indicarmi la strada
In questi sentieri senza traccia.
Volto cosparso di lacrime.
Mi implorasti sprezzantemente
Di riunirmi a te.
Amare illusioni cadono.
venerdì 14 agosto 2009
Malinconica solitudine dell'io..
Al sorgere del sole.. aspettando solo la notte..
SENZA TITOLO
Tappeti di vernice
Intorbidano l'aria.
Forme ansimanti
Si piegano al tempo.
Percepisco strappi di vele.
L'eco della tua voce
Non ritorna più.
Dispero nelle ore
Senz'aroma alcuno.
Mi do a dimessi sibili.
Cercai di risvegliarmi
Al sorgere del sole.
Aspettavo solo la notte.
I suoni si diradano
Nel buio circostante.
Sorgente diafana.
SENZA TITOLO
Tappeti di vernice
Intorbidano l'aria.
Forme ansimanti
Si piegano al tempo.
Percepisco strappi di vele.
L'eco della tua voce
Non ritorna più.
Dispero nelle ore
Senz'aroma alcuno.
Mi do a dimessi sibili.
Cercai di risvegliarmi
Al sorgere del sole.
Aspettavo solo la notte.
I suoni si diradano
Nel buio circostante.
Sorgente diafana.
Comunione panica dei sensi.. spirito naturale..
Mentre gli elementi (in)sorgono, mescolandosi e rimescolandosi inarrestabilmente, senti di appartenere intimamente al loro ritmo, al loro caotico e rigoroso flusso.. percepisci dentro di te un'inspiegabile comunione panica con essi..
SENZA TITOLO
Fuori infuria selvaggia
La rissa degli elementi.
Respiro di pietra.
SENZA TITOLO
Fuori infuria selvaggia
La rissa degli elementi.
Respiro di pietra.
giovedì 13 agosto 2009
La vitalità della distruzione, del furore creativo..
Il principio della conservazione spegne il più sano estro creativo. Il furore artistico è distruzione.
SENZA TITOLO
Mi ricordi dolci
Notti di furore impavido.
Profumo d'erba.
SENZA TITOLO
Mi ricordi dolci
Notti di furore impavido.
Profumo d'erba.
L'abbattimento e lo squarcio.. respiro dello spirito.
La vita autentica e la mistica comunione dei sensi con lo spirito della natura hanno un prezzo, che spesso non si è disposti a pagare: quello della solitudine e dell'isolamento dall'umano consorzio.
SENZA TITOLO
Il cielo fremente
Si abbatte su di noi.
La pioggia danza.
Incautamente inciampo
Nella sua rovina.
Il mio sguardo
Si perde in lontananza.
Fiori inzuppati.
Una luce opaca
Squarcia le nuvole.
Timidamente
Le impregna di vacuità.
Respiri bloccati.
Ti chiedo stanco
Di interagire con me.
Anche le foglie lacerano.
SENZA TITOLO
Il cielo fremente
Si abbatte su di noi.
La pioggia danza.
Incautamente inciampo
Nella sua rovina.
Il mio sguardo
Si perde in lontananza.
Fiori inzuppati.
Una luce opaca
Squarcia le nuvole.
Timidamente
Le impregna di vacuità.
Respiri bloccati.
Ti chiedo stanco
Di interagire con me.
Anche le foglie lacerano.
venerdì 31 luglio 2009
Cielo come una profonda voragine.. contenitore di ancestrali emozioni..
Questa poesia l'ho scritta a "quattro mani" con un mio carissimo amico. Davvero un bel risultato.
VORAGINE
Trapunto da mille diamanti
Una voragine da lassù mi guarda..
Scruto la piatta profondità del blu intenso
Verso il nero ormai tende la sua pura natura..
Scavando in tetri abissi
Raffreddati da un sangue senza vena
Emerge un angoscioso enigma...
In cerca del mio corpo l'anima.
Spedisco al cielo con collerica foga
Le mie più sovversive e letali pulsioni
E riaccendo le tracce di ferite remote
Lì.. a coprire la mia ruvida pelle
Solitaria osserva l'ultima lacrima lunare.
Dono alla notte vibrante e guardinga
Gli ultimi attimi del mio tedioso affanno
Prima che le tenebre del sonno
Coprano di spessa patina la mia vista.
(Alfredo Caputo e Francesco Flavio)
VORAGINE
Trapunto da mille diamanti
Una voragine da lassù mi guarda..
Scruto la piatta profondità del blu intenso
Verso il nero ormai tende la sua pura natura..
Scavando in tetri abissi
Raffreddati da un sangue senza vena
Emerge un angoscioso enigma...
In cerca del mio corpo l'anima.
Spedisco al cielo con collerica foga
Le mie più sovversive e letali pulsioni
E riaccendo le tracce di ferite remote
Lì.. a coprire la mia ruvida pelle
Solitaria osserva l'ultima lacrima lunare.
Dono alla notte vibrante e guardinga
Gli ultimi attimi del mio tedioso affanno
Prima che le tenebre del sonno
Coprano di spessa patina la mia vista.
(Alfredo Caputo e Francesco Flavio)
Quando una poesia ti fa venire la pelle d'oca..
Uno dei più bei componimenti poetici che abbia mai letto.. è (quasi) la perfezione dell'arte poetica..
GAZZELLA DELL'AMORE IMPREVISTO
Nessuno capiva il profumo
dell'oscura magnolia del tuo ventre.
Nessuno sapeva che martirizzavi
un colibrì d'amore fra i tuoi denti.
Mille cavallini persiani dormivano
sulla piazza con la luna della tua fronte,
mentre per quattro notti io stringevo
la tua vita, nemica della neve.
Fra i gessi e i gelsomini, il tuo sguardo
era un pallido ramo di sementi.
Cercai, per darti, nel mio cuore
le lettere d'avorio che dicono sempre
sempre, sempre: giardino della mia agonia,
il tuo corpo fuggitivo per sempre,
il sangue delle tue vene nella mia bocca,
la tua bocca senza luce per la mia morte.
(Federico García Lorca)
Fonte: http://www.sofadellemuse.com/arsletteraria/MusenellArte/LorcaGarcia.htm
GAZZELLA DELL'AMORE IMPREVISTO
Nessuno capiva il profumo
dell'oscura magnolia del tuo ventre.
Nessuno sapeva che martirizzavi
un colibrì d'amore fra i tuoi denti.
Mille cavallini persiani dormivano
sulla piazza con la luna della tua fronte,
mentre per quattro notti io stringevo
la tua vita, nemica della neve.
Fra i gessi e i gelsomini, il tuo sguardo
era un pallido ramo di sementi.
Cercai, per darti, nel mio cuore
le lettere d'avorio che dicono sempre
sempre, sempre: giardino della mia agonia,
il tuo corpo fuggitivo per sempre,
il sangue delle tue vene nella mia bocca,
la tua bocca senza luce per la mia morte.
(Federico García Lorca)
Fonte: http://www.sofadellemuse.com/arsletteraria/MusenellArte/LorcaGarcia.htm
giovedì 30 luglio 2009
Caos che riempe.. nulla che compone..
L'ultimo verso di questo componimento ben conclude il generale tono di insidioso ed al tempo stesso devastante senso di confusione, di irreparabile perdita che tuttavia dà alla vita tutto il senso che essa ha. Un "caos che compone", un "disordine che ordina", una "confusione che chiarisce", un "vuoto che riempie".. ecco i termini inequivocabili di una tragica esperienza esistenziale il cui valore risiede tutto nella mancanza e, appunto, nella perdita. Una visione nichilista che vuole rintracciare in sè una funzione altamente propulsiva e, paradossalmente, positiva, nel momento stesso in cui, attraverso la distruzione e lo sradicamento, rende "piena" la nostra vita.
SONO
Sono il caos che mi compone
Il disordine che mi ordina
Il caso che mi destina
Il segno che traccia il mio indefinito profilo
La confusione che mi chiarisce
La bufera che mi culla
La tormenta che mi trasporta placidamente
Il vuoto che mi riempie..
Io sono..
Sono il nulla che mi devasta.
SONO
Sono il caos che mi compone
Il disordine che mi ordina
Il caso che mi destina
Il segno che traccia il mio indefinito profilo
La confusione che mi chiarisce
La bufera che mi culla
La tormenta che mi trasporta placidamente
Il vuoto che mi riempie..
Io sono..
Sono il nulla che mi devasta.
Senso di perdizione..
Cosa si prova dinanzi all'immenso spettacolo della natura? Un dolce e terrificante senso di perdizione cosmica..
OSSESSIVA E CASTA DANNAZIONE
Scruto avido in terrificanti e turbinose immagini
Dai simboli sconosciuti..
Mi addentro sperdendomi nella terra ghiacciata
Del cosmo immenso..
Non trovo nel suo abbacinante specchio
La mia dimora..
E continuo a tormentare la mia sete di conoscenza
Perpetuando la mia ossessiva e casta dannazione.
OSSESSIVA E CASTA DANNAZIONE
Scruto avido in terrificanti e turbinose immagini
Dai simboli sconosciuti..
Mi addentro sperdendomi nella terra ghiacciata
Del cosmo immenso..
Non trovo nel suo abbacinante specchio
La mia dimora..
E continuo a tormentare la mia sete di conoscenza
Perpetuando la mia ossessiva e casta dannazione.
Le vie della modernità..
Questa poesia è dedicata alla nostra generazione imbelle ed inetta, di cui anche io, ahimè, faccio parte..
ATTINGERE INVANO
Siamo figli dell'omertà
E padri della vergogna.
Ci piace contemplare stolidamente esempi magniloquenti
Non appartenenti alla nostra realtà
Esempi di virtù e di beltà
Estranei ai nostri tempi contingenti..
Giacciamo ebbri nella nostra meticolosa apologia
Rimanendo sordi ai nostri autentici desideri
E ci spaventiamo dinanzi alla carestia
Non trovando riparo nei nostri morti pensieri.
Attingiamo invano a sorgenti
Che sgorgano da una lontana terra irraggiungibile
E ci allietiamo frementi
Al temporaneo riposo di questo mondo irascibile.
ATTINGERE INVANO
Siamo figli dell'omertà
E padri della vergogna.
Ci piace contemplare stolidamente esempi magniloquenti
Non appartenenti alla nostra realtà
Esempi di virtù e di beltà
Estranei ai nostri tempi contingenti..
Giacciamo ebbri nella nostra meticolosa apologia
Rimanendo sordi ai nostri autentici desideri
E ci spaventiamo dinanzi alla carestia
Non trovando riparo nei nostri morti pensieri.
Attingiamo invano a sorgenti
Che sgorgano da una lontana terra irraggiungibile
E ci allietiamo frementi
Al temporaneo riposo di questo mondo irascibile.
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