venerdì 31 luglio 2009

Cielo come una profonda voragine.. contenitore di ancestrali emozioni..

Questa poesia l'ho scritta a "quattro mani" con un mio carissimo amico. Davvero un bel risultato.


VORAGINE

Trapunto da mille diamanti
Una voragine da lassù mi guarda..
Scruto la piatta profondità del blu intenso
Verso il nero ormai tende la sua pura natura..
Scavando in tetri abissi
Raffreddati da un sangue senza vena
Emerge un angoscioso enigma...
In cerca del mio corpo l'anima.
Spedisco al cielo con collerica foga
Le mie più sovversive e letali pulsioni
E riaccendo le tracce di ferite remote
Lì.. a coprire la mia ruvida pelle
Solitaria osserva l'ultima lacrima lunare.
Dono alla notte vibrante e guardinga
Gli ultimi attimi del mio tedioso affanno
Prima che le tenebre del sonno
Coprano di spessa patina la mia vista.

(Alfredo Caputo e Francesco Flavio)

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